Tutti gli articoli di Emanuela Dozza

La ricerca di risposte

Quasi sempre le persone che incontro perché sentono di aver bisogno d’aiuto sono alla ricerca di risposte ad uno o più quesiti legati alla decifrazione e alla risoluzione di quanto accade di problematico in seno alla Famiglia. Possono riguardare il rapporto che hanno con i Figli, più spesso, ma non solo, il più delle volte da lì si parte e via via dal racconto emergono di frequente aspetti irrisolti della loro storia personale di Figli. E’ del tutto naturale proporsi come Genitori in modo non così dissimile da come si è stati cresciuti ed educati. Anche quando si vorrebbe essere diversi è facile scoprire che il modello non è stato privo di influenza.  Un’influenza da cui non è possibile prescindere e che è bene tenere presente. Di fatto le nuove generazioni cercano sempre di scrivere una nuova pagina di storia che si riallacci alla tradizione, ma che al contempo la superi e se non vengono troppo condizionate è facile che questa si possa realizzare. Non necessariamente in modo lineare. A volte l’affermazione di sé e la possibilità di contribuire in modo unico e originale alla storia del mondo passa per strade tortuose non previste.
Possono esserci dunque risposte pronte da suggerire che vadano bene per tutti i problemi da affrontare?
Certamente no.
Immagino che questa affermazione possa essere deludente, ma non ce ne sono altre che rispettino l’originalità e l’autenticità dell’Individuo giovane o meno che sia.  Ogni risposta è frutto di una personale e continua ricerca che altre persone possono solo favorire con la propria testimonianza umana fatta di esperienza, di sentimento, di conoscenza a disposizione di tutti quelli che in quel momento possono sentirla vicina a sé e come tale preziosa, ma mai sostitutiva. Anche quando la persona è un esperto. Anzi, soprattutto, se si considera la responsabilità che ha nei confronti di chi lo interroga e di chi segnala, attraverso una comunicazione che genera incomprensioni, la propria urgenza di essere accolto e sostenuto nella ineludibile fatica a crescere. Crescere significa cambiare e cambiare significa scoprire se stessi superando la paura di ciò che è ancora sconosciuto e non tangibile.  La promessa dunque di chi lo ha già fatto è che ne vale di gran lunga la pena oltre ogni possibile e momentanea consolazione.

A cura di: Emanuela Dozza

Uno spazio dedicato

Ai visitatori del sito è dedicato questo spazio che  si prefigge di promuovere eventi in cui si trattino temi educativi. Non solo, qui sarà possibile leggere brevi articoli scritti da me che hanno lo scopo di attivare i commenti, le domande, le considerazioni a favore o contro, le testimonianze, i suggerimenti di chi legge e, come me, è in qualche modo interessato alla riflessione educativa.  Spazio aperto a tutti, sia a persone che già mi conoscono, sia a chi cerca un confronto con qualcuno che ha scelto come professione di occuparsi appunto di pratica e di riflessione educativa basi fondanti della pedagogia. E, non meno importante, lo fa con un approccio clinico come sarà possibile approfondire leggendo la pagina dedicata alla mia attività.
Siete i benvenuti!

A cura di: Emanuela Dozza

Luogo, atmosfera, persone

Nel luogo piccolo e ricco di atmosfere del Teatrino Mangiafoco curato con sapiente maestria da Margherita,  giovedì scorso assieme a lei e a Mirella Donato ho incontrato un piccolo gruppo di Genitori che aveva voglia di confrontarsi sul tema delle aspettative genitoriali nei confronti del bambino. La serata, dopo le presentazioni di rito e una mia breve introduzione del tema Bambino immaginato e Bambino reale da cui sono emerse subito le mie intenzioni di sollecitare i presenti ad una riflessione da prospettive diverse dalle abituali,  è cambiata grazie all’intervento di un Genitore a cui sono molto grata. Non più la conferenza di un’esperta che parla a lungo, ma una conversazione che ha visto i Genitori partecipanti attivi al comporsi di una visione che ha potuto contare così sul contributo di tutti i presenti.  Esattamente ciò che desideravo. Un discorso ancora aperto su crescita, aiuto interno ed esterno, limiti, potenzialità da scoprire, solitudine nell’apprendere, valore dell’errore nell’esperienza, integrazione degli aspetti negativi e ritenuti indesiderabili, la possibile e auspicata realizzazione di sé. Un discorso aperto che non riguarda solo i bambini, ma tutti in ogni epoca della vita.

A cura di: Emanuela Dozza

In attesa della conferenza, una riflessione sul titolo.

Vorrei condividere il dubbio che mi ha assalito quando ho pensato al rapporto che ci può essere tra grandi speranze e  aspettative dei genitori visto che di solito sono guardinga nei confronti delle aspettative degli adulti verso figli o allievi e più in generale nei confronti del prossimo. Ma a questo proposito mi è venuto in soccorso Padre Barzaghi, frate domenicano a Bologna, che mi ha aiutato ad ampliare la riflessione facendomi sentire più a mio agio e convincendomi. Provo, semplificando molto, a rendervi partecipi del suo pensiero: quando si parla di speranze, si pensa più correttamente al desiderio che tutto vada bene, ma nella realtà il cammino per raggiungere questa meta è quasi sempre irto di ostacoli. E’ proprio in questa presa di coscienza che si apre lo spazio della speranza, di essere in grado di superare gli ostacoli con l’aiuto di una forza trascendente che per lui, religioso, è Dio. E che io accosto alla forza interiore che è dentro ognuno di noi senza la quale non ci sarebbero speranza e fiducia, la fede laica, di poter superare le difficoltà.
Solo aprendo un dialogo tra bene e male, non più escluso o demonizzato, desiderio e aspettattive che tutto vada bene tornano, a mio giudizio, in una più reale dimensione.

Spero che queste poche parole possano suscitare interesse e aprire un dibattito con i genitori e non solo.