Sotto la spinta di altri scritti appena pubblicati nella pagina Facebook Pedagogia e Cultura e dopo lo scambio che ne è seguito con una neo Mamma, ma anche Artista Burattinaia, ma anche Esperta di educazione è rimasta la voglia di scrivere e sollecitare ulteriormente il confronto sulla realtà educativa e sulla consapevolezza che dovrebbe crescere in ogni Adulto che educa. C’è forse una certa rassegnazione attorno a questo argomento da parte di chi ne ha un’idea abbastanza precisa perché la osserva e la studia e sembra solo riuscire a lanciare un grido di allarme. I Professionisti delle varie discipline umanistiche. E chi invece l’affronta mantenendo vivo il conflitto e lo scambio di reciproche accuse. Genitori e Insegnanti. Ma così non se ne esce e i Giovani continuano ad essere in affanno. Diventa ineludibile chiedersi perché mai in un tempo in cui la conoscenza intellettuale è vastissima la realtà spesso sia quasi priva del minimo buon senso. Ma anche perché le tante risorse che si potrebbero attivare rimangono congelate nel grido d’allarme o peggio nel grido d’accusa. L’invito stringente forse è quello di rimboccarsi le maniche e di essere disposti a sporcarsi le mani, tutti, in prima persona, provando ad andare contro corrente. Esorcizzando la tendenza a pensare che non è un proprio problema. I Giovani hanno diritto ad un futuro in cui saper stare. Insisterò.